Relax, ritmi lenti e giornate in famiglia.
Sembra la pubblicità di una vacanza e invece no: sono alcune delle precauzioni che dobbiamo prendere per arginare l'emergenza Coronavirus Covid-19.
In quete settimane ognuno di noi è obbligato a cambiare i suoi ritmi di vita visto che, essendo un coronavirus democratico, non fa distinzioni di genere, razza o età...
Potenzialmente siamo tutti possibili contagiati e/o contagiosi.
L'allerta è a tutti i livelli. In primis, quello sanitario, ma le misure di contenimento hanno ed avranno un forte impatto anche a livello economico-finanziario...
La riflessione che voglio condividere qui è legata però al Servizio Sanitario Nazionale e a quella bistrattata Sanità pubblica dipinta dai più come poco efficiente e lenta. Una macchina che oggi in molti riscoprono invece come un fiore all'occhiello della nostra Italia.
Infermieri, dottori e operatori sanitari sono in prima linea non solo per curare i pazienti, ma anche per arginare la diffusione di questo virus utilizzando le piattaforme social per far capire "a chi sta fuori" il perchè di misure così "drastiche".
Siamo dunque passati dalle dichiarazioni che impazzavano fino a qualche mese fa, tipo "la sanità pubblica è una cosa inutile, potremmo tranquillamente puntare sulle cliniche private" ad idolatrare il sistema pubblico. Tanto che dall'intero stivale stanno partendo raccolte fondi spontanee e donazioni da parte di persone più o meno facoltose. Una collaborazione ed un sostegno che varca i confini nazionali con l'arrivo, "dall'estero", di attrezzature mediche (sì, anche da quei Paesi che consideriamo una "minaccia") .
Basteranno questi sforzi? Ovviamente non so e non posso rispondere in termini tecnici - non è il mio campo - ma dalla reazione della maggior parte degli italiani credo e spero di sì.
Di sicuro, quello che questa emergenza ci lascerà sarà l'apprezzamento del nostro Sistema sanitario nazionale: un servizio pubblico che non è certo perfetto, ma che ci permette di sperare, in caso di contagio, di essere curati senza rischiare un "infarto" in fase di "saldo del conto" (E sì, non fare finta di niente... hai provato anche tu a fare un conto veloce di quanto potrebbe costarti, ad esempio oltreoceano, il ricovero per coronavirus...).
Quindi un grazie a tutti, ma proprio a tutti, gli operatori della Sanità Italiana...
uniti come in occasione dei Mondiali e al grido di Viva l'Italia ce la possiamo fare!